Biografia

Padre Anthony Elenjimittam nasce a Cochin (stato del Kerala) il 22 giugno 1915 e frequenta dal 1920 al 1932 il liceo Mangayil.

Fra il 1932 ed il 1935 completa gli studi del latino nel seminario diocesano di Verapoly e quelli di filosofia, nel Seminario Regionale a Trikakara e Alwaye. Pratica il noviziato domenicano a Pistoia nel 1936 e, dal 1937 al 1942, frequenta gli studi di teologia, all’ “Angelicum”, l’Università di San Tommaso. Ordinato sacerdote nel 1939 si impegna nel ministero della predicazione a Teramo, Perugia ed altre città italiane fino al 1942, quando decide di andare in Inghilterra.

Qui viene internato allo Wandsworth di Londra, ed in seguito, nella casa ufficio “Hawksyard Priory”, a Rugeley nello Staffordshire.

Ottenuta una borsa di studio dall’Università di Oxford, studia al Manchester College e rimane nel Priorato dei Frati Neri, la casa di Studio dei domenicani inglesi, fino alla sua partenza nel 1943, per raggiungere Cambridge, dove elabora una tesi sul tema “Dharmedvaitham” ovverosia l’universalità delle religioni, sotto la supervisione del Prof. R.F. Rattray.

Dopo il perfezionamento della tesi, raggiunge Londra dove lavora in alcune fabbriche ed officine ed anche come giornalista in Fleet street.

Ritornato in India nel 1945, grazie al fatto che che il Governo Britannico aveva revocato all’autore il divieto di ingresso, iniziò a lavorare presso il Sadharan Brahmo Samaj, in qualità di redattore del giornale “The indian Messenger” e co-redattore del quotidiano “The Eastern Express”.

Nel 1946 si trasferisce a Noakhali per collaborare con il Mahatma Gandhi nella sua Missione di Pace. Durante la sua permanenza a Calcutta, dal 1945 al 1951, compie un lungo viaggio attraverso tutta l’India, compreso l’Himalaya, non solo per una ricerca spirituale ma anche per approfondire la conoscenza dell’India e della sua popolazione.

Nel 1952 diventa il direttore del “Ranchoddas Lotvala Trust” di Bombay per le filosofie orientali. Sia a Calcutta che a Bombay si impegna totalmente nei movimenti per i giovani e per i lavoratori agricoli.

Sempre nel 1952 si ritira nell’eremo della “Retreat House”, a Bandra, da dove continua ad operare sia come giornalista ma anche come assistente sociale nel ministero sacerdotale a Worli, Mahim, Bandra ed altrove.

Nel 1957 inizia a radunare i bambini di strada all’ombra degli alberi avviando così l’attività della “Welfare Society for Destitute Children”, come più dettagliatamente si può leggere nel libro autobiografico intitolato “Ecumenismo Cosmico”.

Per più di mezzo secolo si divide fra l’Europa e l’India creando dei centri di meditazione; aiuta i giovani europei a risolvere i loro problemi spirituali mentre, nel suo Paese, si impegna nel soccorrere i bambini economicamente e socialmente svantaggiati.

Continua nella sua opera scrivendo molti libri in lingua inglese ed italiana ed impegnandosi, sia in India che all’estero, per quel poco che resta del suo tempo libero, nella crociata per un mondo, un’umanità ed una cittadinanza universali. Ma soprattutto per rimuovere la preoccupazione generata dalle ingenti scorte di armi atomiche e dalla minaccia di un olocausto nucleare, frutto dell’insaziabile sete di distruzione del potere brutale di Moloch di Mammona ed dell’Egoismo.