Commemorazione del 5 Ottobre 2023

In una fiction della vita di S.Filippo Neri, verso la fine il Santo assegna la propria stanza al discepolo prediletto, poi chiede di stendersi per un attimo sul letto perché si sente molto stanco; in realtà sta per morire. Pian piano chiude gli occhi e muore con il sorriso sulle labbra. Allora il discepolo che è presente, preso dalla disperazione, esce dalla stanza per avvisare gli altri e tutti vengono assaliti dallo sconforto e dalla tristezza e si mettono a piangere.
Ma una piccola bambina che lo frequentava, si intrufola nella stanza per vederlo e lei sola capisce così che dopo un attimo esce gridando “Filippo è vivo” coinvolgendo anche tutti gli altri i quali, a loro volta, ripetono “Filippo è vivo”.

Allora anche noi diremo “Padre Antonino è vivo”; basterà fare attenzione alle sue parole che torneranno a riecheggiare nei nostri pensieri, nei nostri cuori.

Allora non penseremo più che un altro anno è trascorso dalla sua morte, perché morte non c’è mai stata, prendendo in mano un suo libro, leggendo le prime parole, avremo l’impressone che è accanto a noi come quando era in vita.

Un ricordo ho voglia di condividere anche con tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo personalmente ed anche con tutti gli altri che, invece, lo hanno conosciuto attraverso i libri che ha scritto.

Un sabato mattina, verso al fine di Settembre, mi recai ad Assisi per stare un poco con lui. Allora viveva in una piccola stanza sotto la terrazza, Dopo aver bussato, non ottenuta risposta, sapevo per certo, che lo avrei trovato sulla terrazza e quindi saliti i pochi gradini, lo vidi in un angolo che stava contemplando la pianura ai piedi del monte Subasio.

Senza parlare mi indicò una sedia vicino alla sua ed io sapevo che dovevo solo mettermi seduto e, a mia volta, osservare. La pianura era piena di sole, tranquilla e silenziosa giacchè i rumori del traffico non potevano giungere fino a noi. Ma alle spalle la collina, piena di piante di olivo le cui foglie erano scure da un lato, ma argentee dall’altro. Si muovevano sotto l’effetto di una leggera brezza e, quando si voltavano verso la parte argentea, davano l’impressione come di un’onda di mercurio che ti veniva incontro.

Quel movimento di colore aveva il potere di catturare la mente facendo scomparire tutto all’intorno.

Non so quanto tempo trascorse; so solo che, quando la mente è inquieta, posso sempre tornare sulla terrazza ad osservare quel mare di argento.

Salutiamoci allora con la meravigliosa affermazione “Padre Antonino vive”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *